Natale di un anno fa non è il peggiore che abbiamo passato.
Non vi è fine al degrado che l’umanità è in grado di mettere in scena. La cattiveria e la menzogna, asservite a loschi piani, dominano questa buia stagione.
Trame per lo più ordite nel buio di un palcoscenico di cui si ignorano i ruoli e i nomi dei veri protagonisti. Il pubblico, stordito, applaude in platea per pure automatismo e poca convinzione. Su quelle poltroncine di velluto, scomode come la sedia elettrica, osservano la propria fine farsi strada.
Assuefatti da due anni in cui gli si dice come e quando vivere la propria vita, non si opporranno. Attenderanno l’atto finale senza battere ciglio. Il futuro è una nebulosa contro cui ci schianteremo.
E nessuno si salverà.
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