In un giorno di sole di fine estate, che scalda ancora la pelle, sotto un cielo azzurro striato di nuvole dal bianco vivace, ritrovava a poco a poco la serenità di un tempo.
Non avrebbe dimenticato; avrebbe messo via quel doloroso pensiero, insistente quanto il frinire delle cavallette nelle sere al mare; l’avrebbe riposto sul fondo del baule della coscienza, tra vestiti e guanti dimessi.
L’avrebbe lasciato lì mentre lei sarebbe andata avanti, verso un nuovo futuro.