Dev’essere così, perdere l’anima:
non sentire nulla,
non provare dolore;
è come un encefalogramma piatto,
una finestra murata,
guardare un film senza commuoversi.
Ci si leva un peso di dosso,
come quando ci si toglie i vestiti per fare il bagno
e riuscire a stare a galla.
Sbarazzarsi dell’anima è la scelta di chi soffre
talmente tanto che la notte non riesce più a dormire,
e che, per sopravvivere,
si provoca un black out interiore.