Sulla mia schiena tamburellavano le tue dita come pioggia alla finestra,
scivolavano sul pallore della mie pelle come si sfiorano i tasti di un pianoforte.
E la musica, ah la musica che ne usciva
Posted in Random, tagged finestra, musica, pallore, pelle, pianoforte, pioggia, random, schiena, tasti on novembre 16| Leave a Comment »
Sulla mia schiena tamburellavano le tue dita come pioggia alla finestra,
scivolavano sul pallore della mie pelle come si sfiorano i tasti di un pianoforte.
E la musica, ah la musica che ne usciva
Posted in Random, tagged amarezza, aria, figlio, finestra, fotografia, lacrima, madre, mamma, occhi, preavviso, profumo, random, rimpianto, tempo, traguardi, viso on novembre 23| Leave a Comment »
Sei nell’aria che si muove
anche se la finestra è chiusa;
sei nel profumo che mi avvolge
anche se vicino a me non c’è nessuno;
sei nell’amarezza dei traguardi
che tuo figlio raggiungerà
senza averti al suo fianco;
sei nella stretta che mi colpisce al cuore
quando incrocio i tuoi occhi attraverso una fotografia;
sei nel tempo che scorre via senza preavviso;
sei nella lacrima che scende sul mio viso.
Posted in Random, tagged anima, bagno, blak out, dormire, encefalogramma, finestra, galleggiare, notte, nuotare, peso, random, sopravvivere, vestiti on settembre 9| 1 Comment »
Dev’essere così, perdere l’anima:
non sentire nulla,
non provare dolore;
è come un encefalogramma piatto,
una finestra murata,
guardare un film senza commuoversi.
Ci si leva un peso di dosso,
come quando ci si toglie i vestiti per fare il bagno
e riuscire a stare a galla.
Sbarazzarsi dell’anima è la scelta di chi soffre
talmente tanto che la notte non riesce più a dormire,
e che, per sopravvivere,
si provoca un black out interiore.