Hanno provato a seppellirci
ma non sapevano che eravamo semi.
cit. proverbio messicano
Posted in Citazione, tagged Citazione, eliminare, fiorire, ispirazione, proverbio messicano, semi, seppellire on aprile 24| Leave a Comment »
Hanno provato a seppellirci
ma non sapevano che eravamo semi.
cit. proverbio messicano
Posted in Random, tagged affrontare, asfalto, cemento, fiorire, immagini, ingannare, morte, parole, random, sfidare, vita on settembre 19| Leave a Comment »
Fili d’erba affrontavano con sprezzo il cemento dell’asfalto.
Ingannavano la morte facendo fiorire la vita.
Posted in Uncategorized, tagged bugie, coltre, cuore, davanzale, discorsi, fiorire, luce, parole, parole giuste, paura, rosa, scariche elettriche, spina on novembre 29| 1 Comment »
Le possibilità, che la vita ti dà, si contano sulle dita di una mano. Sono semi trasportati da un vento improvviso. Devi afferrarle stando in punta dei piedi, perché la vita non te le posa su un davanzale. Devi poi piantarle in un vaso, con la terra adatta, e decidere di innaffiarle quando e quanto basta per farle fiorire. Le devi accarezzare e devi parlare loro, cercando le parole giuste per farle crescere forti e sane.
Ma non sempre trovi i discorsi adatti, mentre le confidenze non trovano spazio subito, spesso si creano malintesi e false illusioni. Poi passi alle bugie, perché vuoi dimostrare che sei forte, non vuoi che nel loro intimo facciano uno spazio per te, anche se in realtà vorresti addirittura una stanza, non un misero angolino.
Non vuoi far capire che hai a cuore la loro crescita, che vorresti fosse pure veloce, al contrario cerchi di dimostrare che lasci tutto al caso, che se crescono ti farà piacere ma che, se non dovesse accadere, tu non ci hai investito nulla di importante. Nulla di importante come il tuo cuore che ti manda scariche elettriche per ricordarti che ci è dentro fino al collo.
Così, un bel giorno, sotto una coltre di paura e arrendevolezza, smetti di curarle, di dar loro luce, di sussurrare loro [e, dunque, di attendere che ti rispondano] perché temi di non riuscire a reprimere quello che batte dentro di te. Racconti l’ultima bugia, circa un domani in cui, forse, magari, vi rivedrete ma che dentro il tuo debole essere senti che non è scritto.
E cominciano i silenzi. Dapprima durano ore e poi mutano in giorni, in cui vorresti che sentissero la tua mancanza e venissero da te, a cercare nei tuoi occhi la luce per allungarsi e sbocciare. Ma tutto ciò che trovi ad ogni risveglio, ad ogni angolo di tempo che passa, è solo la tua delusione e la tua amarezza, che si posano sotto la lingua lasciandoti un sapore di fango ogni volta che deglutisci. Perché la terra è il punto in cui guardi ogni volta che fai un passo, sapendo che da lì nulla spunterà né fiorirà.
Per te ci saranno solo spine e dita che, su quelle spine, si pungeranno tingendosi di rosso, dita che non potranno fare a meno di farsi graffiare, di distruggere anche la più infima illusione pur di accertarsi che quella rosa non è mai stata per loro.