Quando perdiamo il diritto a essere diversi
perdiamo il privilegio di essere liberi.
cit. Charles Evans Hughes
Posted in Citazione, tagged aforismi, Charles Evans Hughes, Citazione, diritto, discriminazione, diversità, libertà, razzismo on marzo 27| Leave a Comment »
Quando perdiamo il diritto a essere diversi
perdiamo il privilegio di essere liberi.
cit. Charles Evans Hughes
Posted in Random, tagged attesa, bellezza, belve, disarmante, gabbie, libertà, natura, random, vetro on marzo 30| Leave a Comment »
Di una bellezza disarmante è questa natura
che ci circonda e si lascia scrutare
come fossimo belve rinchiuse in gabbie di vetro,
nella spasmodica attesa che qualcuno ci liberi.
Posted in Random, tagged difendersi, domande, dubbi, freedom, gioco, libertà, parole, random, se stessi, senso delle cose on settembre 7| 2 Comments »
Che senso ha essere se stessi
se ci si deve continuamente difendere
da chi cerca solo di prendersi gioco di noi?
Posted in Citazione, tagged Citazione, fallaci, fiducia, giustizia, guerra, islam, la rabbia e l'orgoglio, libertà, libri, orgoglio, oriana fallaci, rabbia, reagire, reazione, religione, resistere, rivolta on aprile 24| 1 Comment »
“[…] la Libertà scissa dalla Giustizia è una mezza libertà,[…]”
cit. La rabbia e l’orgoglio – Oriana Fallaci
Posted in Citazione, tagged citazione 6, disfarsene, dolori, genere umano, goethe, libertà, uniforme, vita, vivere, werther on luglio 15| Leave a Comment »
Il genere umano in verità è una cosa uniforme!
I più passano la maggior parte del tempo a vivere,
e quel poco di libertà che gli resta li tormenta
a tal punto da cercare ogni mezzo per disfarsene!
cit. “I dolori del giovane Werther” – Goethe
Posted in Spezzone, tagged abbraccio, costole, libertà, mente, muro, parole, pensieri, pioggia, spezzone 3, spina dorsale, verità, voce on gennaio 8| Leave a Comment »
Stava lì, seduta su una sedia contro il muro di intonaco bianco. Le gambe abbracciate con forza fino a far spuntare tutte le costole sulla schiena, con la spina dorsale in mezzo, in bella vista.
– Cosa pensi?
– Chi è?
– A cosa stai pensando?
– Chi è che parla, c’è nessuno?
Si voltò di scattò, sicura di non aver sentito passi avvicinarsi. E allora da dove proveniva quella voce? Si alzò con circospezione e andò a controllare le imposte e la porta principale. Tutte chiuse. Tutti i pomelli delle finestre erano agganciati a dovere, la chiave nella toppa dell’ingresso era girata. Era sola. Non c’era nessuno. Si guardò a destra e a sinistra. Nessuno. Tornò alla sedia, con i piedi nudi contro il freddo pavimento. Lentamente alzò una gamba e poi l’altra e le strinse nuovamente in quell’abbraccio disperato. E la voce riprese.
– Diamine, a cosa pensi?
– A niente.
Rispose anche se non sapeva a chi o a cosa.
– Bugiarda.
– Non è vero.
– Invece sì e lo so per certo.
A qualcosa stava pensando, era vero, ma come poteva quel qualcosa saperlo? Chiuse gli occhi fino a vedere nero che più nero non si può e la voce allora riprese.
– Sii sincera almeno con te stessa.
– Cosa vuoi da me?
Gridò al limite della sopportazione.
– Urla al muro la verità, almeno sarai libera.
– Io sto bene.
– No.
– IO STO BENE.
– No. Non ti costa niente un minuto di verità.
Rivoli cominciarono a scendere dai condotti lacrimali, prima lentamente poi copiosi come fiumi in piena. La schiena sussultava sotto i colpi dei singhiozzi. Non poteva star bene, decisamente no. E quella voce lo sapeva. Perchè nessuno se ne accorgeva, nessuno tranne quella voce?
– Allora, hai deciso?
– Non sto bene.
– Più forte.
– IO NON STO BENE.
Il petto oscillava pericolosamente in su e in giù per lo sforzo di cercare aria; i polmoni erano alla disperata ricerca di ossigeno, resa difficile dalla furia del pianto.
– IO NON STO BENE.
Urlò di nuovo, a sentirla solo le pareti nude di una stanza vuota. Rimbombò il grido che si spezzò contro la porta a vetri. Si frantumò in mille pezzi.
– Ora va bene. Il minuto di sincerità è terminato.
– Ehi dove vai?
– Torno a dormire negli angoli più bui della tua mente.
I singhiozzi diminuirono. Si passò le mani sul viso per asciugarlo dalle lacrime e fissò le gocce che cadevano dalle unghie.
E pensò che piangere ha uno strano potere. E’ come la pioggia che pulisce.
E come la pioggia è altrettanto umido e grigio.