E’ una pazzia, un arrampicarsi su una parete liscia a mani nude.
Sembra l’epilogo di una malattia, al momento del placebo somministrato per pietà.
Posted in Random, tagged epilogo, frasi, malattia, mani, parole, pazzia, pietà, placebo, random on luglio 25| Leave a Comment »
E’ una pazzia, un arrampicarsi su una parete liscia a mani nude.
Sembra l’epilogo di una malattia, al momento del placebo somministrato per pietà.
Posted in Random, tagged calore, divano, mani, random, saluto on dicembre 2| Leave a Comment »
Giocavo con le sue mani seduta su un divano accanto a lui; poi le strinsi tra le mie, come un saluto, come se sapessi che non avrei più sentito il loro calore.
Posted in Spezzone, tagged abbracciare, cielo, colori, gelsomino, mani, mare, morte, partire, profumo, sera, sole, spezzone, stringere, tonalità, tramonto, umidità, viaggio, vita on agosto 7| 2 Comments »
Nell’umidità della sera, avvolta dal profumo delicato del gelsomino, mi accorgo appena del tuo respiro alle mie spalle, persa come sono nel calar del sole dietro le villette.
Come cambia tonalità quel tratto di cielo!
Dapprima è vivo e giocoso, poi piano piano si rilassa in un rosa confetto, che a sua volta si tuffa in un arancione, un albicocca, per poi affogare con dolcezza in un misto di turchese verdastro, come se calasse il mare al posto del giorno.
E infine si veste di violetto quando tu posi le tue mani sulle mia spalle e finisci per stringermi, come se non fossi mai stata lì, come se non dovessi restarci ancora per molto.
Come se stessi per partire per uno di quei viaggi senza ritorno.
– Ancora un attimo!- ti chiedo o forse ti comando e le stelle sono subito lì, ornamento della notte buia.
Posted in Random, tagged amore, ancora, ancorato, intrecciare, largo, mani, random, sogni, spiaggia, tempeste on marzo 28| Leave a Comment »
Seduti sulla spiaggia
con le mani intrecciate,
guardavamo i nostri sogni
prendere il largo
non curanti delle tempeste future
perché li sapevamo
saldamente ancorati al nostro amore.
Posted in Spezzone, tagged accarezzare, mani, occhi, pelle diafana, spezzone, ultima on aprile 27| Leave a Comment »
Scoprire che non era l’unica non fu esattamente un trauma.
Se l’aspettava: un continuo formicolio tra le sopracciglia le sussurrava che i suoi occhi, e soprattutto le sue mani, non accarezzavano solo la sua pelle diafana.
– Bè, sei la mia preferita, non ti basta?
– La preferita tra quante: dieci, venti o cinquanta? Meglio essere l’ultima di una!