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Posts Tagged ‘random’

Non posso cedere.

Non posso cadere.

Potrebbe diventare consuetudine, diventare normale.

Potrei perdermi.

Finirei per sparire in un buco nero.

Senza sapere più come ritornare da me.

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Fischia, a tratti sibila questo vento.

Si insinua tra gli spifferi, sotto gli usci, tra i pertugi accostati.

In balia della sua potenza tutto diventa privo di peso, nulla è al sicuro dalla sua furia.

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Cupo è il cielo.

Minaccia pioggia di proiettili,

gocce di sangue destinate

a confondersi col fango.

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Chiuse gli occhi per allontanare il dolore dal proprio essere, reso così fragile dalle circostanze.

Chi avrebbe dovuto proteggerla la stava invece gettando in pasto ai suoi carnefici, che essi stessi avevano creato e che, ormai, non ubbidivano nemmeno più.

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Tutto è l’opposto di ciò che dovrebbe essere.

E’ un mondo al contrario.

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Non sappiamo dire se le nostre preghiere siano state esaudite per volere Divino o se sia stato il caso.

Quello che dobbiamo chiederci ora è: cosa faremo di quest’occasione? Come potremo sfruttarla per cambiare le cose?

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L’importa è continuare a lottare da qualsiasi parte della barricata ci ritroveremo.

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Hanno aggiunto l’ennesima tessera nel domino della discordia: questo gioco finisce ora.

Ci ricorderemo di chi li ha assecondati, di chi li ha favoriti, di chi si è voltato dall’altra parte facendo finta di nulla.

Sono tutti complici.

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Mi mancano i volti delle persone, nascosti ormai da ben due anni dietro maschere dapprima improvvisate poi pure firmate per i maniaci delle griffe.

Due anni di sorrisi persi, di emozioni soffocate, rubate e forse dimenticate.

Sghembi, ironici, ghigni, spontanei, sinceri, imbarazzati, smorfie, boccacce, labbra corrucciate o appena dischiuse, quando non sono spalancate per lo stupore, l’orrore o il timore, bocche aperte in un sorriso che si fa risata.

Quanto ci siamo persi e per quanto ancora lo permetteremo?

]1 year ago]

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Sembrava un quadro del periodo blu di Picasso questa mattina d’inverno: blu il cielo, blu gli alberi, blu il terreno e la strada.

Una nebbia, leggera come un velo da sposa, offusca la vista, rende tutto più delicato, quasi come una carezza che la Natura, così spesso matrigna, fa ai suoi bistrattati figli.

In una mattina così calma, di profondo silenzio fuori e dentro di noi, sembra impossibile che in realtà, il mondo sia in subbuglio, che l’odio dilaghi tra le genti, che la manipolazione delle vite di milioni di cittadini passi inosservata, a tratti sia concessa e confermata essere legittima da chi, quei cittadini li dovrebbe tutelare e difendere.

Ma la Natura non sa e pian piano si fa giorno.

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