Mi schiaffeggiava con il suo tepore ma non me la prendevo. Restavo in attesa della prossima raffica perché era l’unico modo per resistere al caldo afoso di quei giorni. Giorni tormentati anche dal clima politico e sociale. Un pomeriggio in spiaggia, sotto il sole d’agosto, era una delle poche libertà che ancora ci restavano. Davanti alla furia del mare e del vento eravamo tutti uguali.
Ma lo saremo stati ancora per poco.