Guardare davanti a sè e rendersi conto che dietro c’è molto del proprio passato che si vorrebbe fermare, intrappolare, rendere immortale. Lo si fa con le parole, con le immagini perché le sensazioni non si possono proiettare nè suonare.
Si può però bloccare un istante e farlo proprio per sempre: un cielo da mozzare il fiato, un sussulto del cuore quando si spezza, i brevi attimi di felicità in cui nulla ti può scalfire e, infine, la malinconia dei ricordi che si posa su ciò che era ed è stato e mai più sarà.